Carlo (Carluccio) Casati Accademico del CAI Pochi come lui in Monza hanno tenuto alta la bandiera dello sport,quello autentico, senza altri fini che non il divertimento del farlo e con un entusiasmo e una disponibilità sempre vivissimi. <Mario Cossa, presidente del CAI di Monza> |
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Carlo (Carluccio) Casati (1929 – 2007) L'ALPINISMO Socio della sezione cittadina del C.A.I. Monza dal 1943, atleta azzurro dal 1965, Carlo Casati è stato forse il più universale e completo degli alpinisti sfornati dalla scuola monzese. Al suo attivo figurano oltre 600 ascensioni fra roccia e ghiaccio, ed almeno altrettante salite di sci alpinismo, la gran parte delle quali effettuate su montagne extra-europee di alta quota.
Dal 1948 entra nel gruppo sportivo "Pell e Oss" di Monza insieme ad altri "giovanissimi" i cui nomi si inseriranno nella rosa dei più forti alpinisti italiani. I loro nomi sono: Walter Bonatti, Andrea Oggioni, Josve Aiazzi, Alini Baldassare, Walter Paganini, Emilio Villa, Gaetano Maggioni, Felice Battaglia, e dietro di loro una schiera numerosissima di altri giovani.
Inizia ad arrampicare su Grignetta e Resegone nel 1943, ed è stato a suo agio tanto sul granito delle delle Alpi Occidentali (Via Boccalatte sulla Est dell’Aguille della Brenva, prima invernale con Walter Bonatti) quanto sul calcare delle Orientali (Gran diedro della parete Est della Brenta Alta). Nel 1949 effettua la prima ripetizione italiana della Cresta del Furggen al Cervino. Con W. Bonatti nel 1950 apre la via Corna di Medale - Spigolo Bonatti Scala inoltre la parete nord delle Grandes Jorasses (Punta Walker - via Cassin) e la parete nord della Cima Grande di Lavaredo (via Brandel-Hass) che sono considerate tra le vie più difficili delle Alpi. Come alpinista e cineoperatore, Carlo Casati ha partecipato alle tre memorabili spedizioni extra-europee organizzate dal C.A.I. Monza: nel 1962/63 scala le favolose Torri del Paine in Patagonia, nel 1965 la Aguja Nevada nella Cordillera Blanca sulle Ande, nel 1969 giunge in vetta all’Alpamayo, il “Cervino delle Ande” (prima ascensione assoluta per l’inviolata cresta Nord). LO SCI ALPINO Per 38 anni Casati ha svolto intensissima attivita’ agonistica nello sci di fondo, ottenendo risultati eccellenti difendendo i colori dello Sci Cai Monza:piu’ volte campione monzese e brianzolo, campione provinciale tanto nel fondo quanto nella combinata fondo-discesa, e alla prima edizione del campionato italiano per fondisti cittadini, vince la staffetta 3x10 chilometri con i due fratelli De Lorenzi di Sesto S.Giovanni e si e’ classificato al terzo posto nella prova individuale. Sempre per i colori dello Sci Cai Monza, partecipa a diciotto rally di sci-alpinismo a carattere internazionale, centrando il successo nella quarta edizione della gara e collezionando numerosi piazzamenti di prestigio. A 55 anni partecipa alla “Euroloppet”, la competizione di fondo europea in cui si sommano i tempi delle cinque gran fondo piu’ massacranti e prestigiose: Vasaloppet, Finlandia Hito, Marcialonga, Koenig Ludwiglauf e Dolomitenlauf, per un totale di 360 chilometri classificandosi settimo assoluto e secondo degli italiani su un totale di 2380 partecipanti. IN RELAX LE ONORIFICENZE Nel 2002 l’Unione Società’ Sportive Monzesi ha assegnato a Carlo Casati l’insegna d’oro al merito sportivo. Ricordo di Giancarlo Frigieri Qualcuno ha detto che la gratitudine è la memoria del cuore. Per questo non ho potuto esimermi dal ricordare Carlo Casati e me ne sento anche onorato sia come Past President della sezione di Monza del Club Alpino Italiano, che come suo amico e compagno di ben tre spedizioni andine, negli anni della nostra giovinezza, durante le quali ho avuto modo di apprezzarne la serietà, la facilità di collaborazione, la purezza di stile ed azione. Per lui non c'erano confini o vette invalicabili, Monza era la sua casa, il mondo la sua città, la montagna il suo grande amore. Il suo eccezionale curriculum è di rado riscontrabile nella storiografia alpinistica. Complessivamente sono circa 600 le salite da lui effettuate su roccia e ghiaccio. Socio del CAI Monza dal 1943, ammesso al Club Alpino Accademico Italiano nel 1955, atleta azzurro dal 1965, Ambrogino d'oro Comune di Milano, Campione Italiano di Sci di fondo. Compagno di scalate di Walter Bonatti. Premiato con l'Insegna D'oro della USSM per meriti alpinistici, e con l'Oscar della montagna al Film Festival Internazionale "Città di Trento". Carluccio, così noi lo chiamavamo, è il nome di un Alpinista che ha conosciuto e vinto le grandi pareti delle Alpi, delle Ande, della Patagonia, dell'Himalaya e dell'Africa. È il nome di un alpinista modesto e appassionato, di un autentico uomo di montagna, formidabile in senso completo e profondo. La montagna ha saputo salirla e scenderla in tanti modi, sia che affrontasse una parete verticale come la percorresse con gli sci, fino a farne l'elemento della sua vita, fino a sacrificare a lei tempo, sentimenti, emozioni. Le sue vie alpinistiche rientrano nel quadro di difficoltà di tante vie classiche liberate dai più forti alpinisti nel periodo dell'affermazione del Sesto Grado, tuttavia Carluccio Casati ha rappresentato e rappresenta tutt'ora fra tutti un qualcosa di unico, che fa storia a se, per la molteplicità degli interessi che ha dedicato allo sviluppo dell'arrampicata libera, dello sport, dello sci alpino e dello sci da fondo ed infine per l'avere promosso e divulgato un dialogo incessante con i giovani ed i meno giovani, attraverso la fotografia ed i documentari cinematografici. Ecco quindi Casati l'alpinista, l'operatore cinematografico, il regista di se stesso, colui che ha identificato nel suo compito il proprio ideale, il proprio sogno alpinistico, vissuto a fianco della sua macchina da presa. Ora grazie a lui ed ai suoi compagni possiamo dire che le Spedizioni del C.A.I. di Monza continuano e dureranno per sempre attraverso le immagini vive e filmate di "Sesto Grado in Patagonia", "Vertigini Patagoni- che", "Torri del Paine", "Ultimo Seimila" e "Alpamayo, cresta Nord". La cordata alle Torri del Paine non si dimenticherà mai di Carluccio perché ha dato a noi tutti una grande lezione. È stato un maestro di vita, oltre che di alpinismo. Un esempio da additare a modello di valori che non hanno tempo. LE PROIEZIONI 60 ANNI DI ALPINISMO Presentazione Non potevo rifiutare la cortese richiesta per presentare questa serata di proiezioni riguardanti la mia lunga attivita’ alpinistica. Nella scelta delle diapositive ho cercato di fare in modo di interessare tutte le persone qui’ presenti composte da alpinisti, sciatori alpinisti, appassionati di fondo, escursionisti e non per ultimo da tutti gli appassionati delle bellezze della natura alpina.Iniziero’ con una breve carellata delle salite fatte da ragazzo, per poi passare ad alcune delle piu’ importanti scalate effettuate effettuate sulle Alpi, alternandole alle spedizioni extraeuropee degli anni 60 organizzate dal Club Alpino Italiano alle quali sono state felicemente chiamato a farne parte. Ho avuto possibilita’ di salire quelle stupende montagne rimaste fino ad allora inviolate per la loro estrema difficolta’ e , per la loro importanza, sono entrate a far parte della storia dell’alpinismo Italiano nel Mondo. Un ultima parte molto importante sara’ dedicata agli appassionati dello sci alpinismo. Ma ora basta con le chiacchiere e iniziamo la proiezione... Tratto dal video “60 anni di alpinismo” di C. Casati 45 anni di alpinismo di Carlo Casati 3 di 6 45 anni di alpinismo di Carlo Casati 4 di 6 45 anni di alpinismo di Carlo Casati 5 di 6 45 anni di alpinismo di Carlo Casati 6 di 6 FILMOGRAFIA
Il film documenta le varie fasi della vittoriosa spedizione del 1963, promossa ed organizzata dalla Sezione di Monza del C.A.I., alle Torri del Paine in Patagonia. Duemila metri di corda e alcune centinaia di chiodi vengono utilizzati nella difficilissima impresa conclusasi con la prima ripetizione della Torre Centrale e con la conquista della Torre Sud.
La vetta dell'Alpamayo, un quasi 6000 della Cordillera Blanca del Perù, è certamente una delle più belle montagne del mondo e la sua conquista una meta da far gola a più di un alpinista. Il film documenta la spedizione del C.A.I. di Monza che ha scalato la cresta nord nel 1969. I film girati da Casati “Sesto grado in Patagonia” e “Alpamayo Cresta Nord” sono stati vincitori al festival Internazionale dei film di montagna di Trento. Collegamenti esterni | ||||||||||||
Sulle Vette
mercoledì 14 settembre 2011
Grandi Alpinisti - Carlo Casati
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