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mercoledì 14 settembre 2011

Grandi Alpinisti - Carlo Casati


Carlo (Carluccio) Casati
Accademico del CAI

Pochi come lui in Monza hanno tenuto alta la bandiera dello sport,quello autentico, senza altri fini che non il divertimento del farlo e con un entusiasmo e una disponibilità sempre vivissimi.

<Mario Cossa, presidente del CAI di Monza> 
  • Insegna d’Oro al merito sportivo nel 2002 da parte dell’Unione Società Sportive Monzesi
  • Consegna Ambrogino d'Oro dal Comune di Milano
  • Consegna di 2 Corone Ferree dal Comune di Monza
  • Atleta azzurro d’Italia dal 1963
  • Maestro del Lavoro - Stella al merito del lavoro
  • Per 3 anni Campione Italiano per fondisti cittadini
  • Per 18 anni consecutivi direttore ed insegnante del corso di alpinismo “Filippo Berti” organizzato dal C.A.I. di Monza

Carlo (Carluccio) Casati (1929 – 2007

L'ALPINISMO

Socio della sezione cittadina del C.A.I. Monza dal 1943, atleta azzurro dal 1965, Carlo Casati è stato forse il più universale e completo degli alpinisti sfornati dalla scuola monzese. Al suo attivo figurano oltre 600 ascensioni fra roccia e ghiaccio, ed almeno altrettante salite di sci alpinismo, la gran parte delle quali effettuate su montagne extra-europee di alta quota.


sulla Grigna
 
con Walter Bonatti al rifugio


Alpemayo


Dal 1948 entra nel gruppo sportivo "Pell e Oss" di Monza insieme ad altri "giovanissimi" i cui nomi si inseriranno nella rosa dei più forti alpinisti italiani. I loro nomi sono: Walter Bonatti, Andrea Oggioni, Josve Aiazzi, Alini Baldassare, Walter Paganini, Emilio Villa, Gaetano Maggioni, Felice Battaglia, e dietro di loro una schiera numerosissima di altri giovani.


Rifugio Fossati (1959)




Inizia ad arrampicare su Grignetta e Resegone nel 1943, ed è stato a suo agio tanto sul granito delle delle Alpi Occidentali (Via Boccalatte sulla Est dell’Aguille della Brenva, prima invernale con Walter Bonatti) quanto sul calcare delle Orientali (Gran diedro della parete Est della Brenta Alta).



Nel 1949 effettua la prima ripetizione italiana della Cresta del Furggen al Cervino.

Con W. Bonatti nel 1950 apre la via Corna di Medale - Spigolo Bonatti

Scala inoltre la parete nord delle Grandes Jorasses (Punta Walker - via Cassin) e la parete nord della Cima Grande di Lavaredo (via Brandel-Hass) che sono considerate tra le vie più difficili delle Alpi.

Come alpinista e cineoperatore, Carlo Casati ha partecipato alle tre memorabili spedizioni extra-europee organizzate dal C.A.I. Monza:
nel 1962/63 scala le favolose Torri del Paine in Patagonia,


Sulle Torri del Paine

Torri del Paine


 





nel 1965 la Aguja Nevada nella Cordillera Blanca sulle Ande,

(sulla cima con Pizzocolo)

nel 1969 giunge in vetta all’Alpamayo, il “Cervino delle Ande”


(prima ascensione assoluta per l’inviolata cresta Nord).

Alpamayo

Nel 1965 Carlo Casati è ammesso al prestigioso Club Alpino Accademico Italiano.






LO SCI ALPINO

Per 38 anni Casati ha svolto intensissima attivita’ agonistica nello sci di fondo, ottenendo risultati eccellenti difendendo i colori dello Sci Cai Monza:piu’ volte campione monzese e brianzolo, campione provinciale tanto nel fondo quanto nella combinata fondo-discesa, e alla prima edizione del campionato italiano per fondisti cittadini, vince la staffetta 3x10 chilometri con i due fratelli De Lorenzi di Sesto S.Giovanni e si e’ classificato al terzo posto nella prova individuale.
Sempre per i colori dello Sci Cai Monza, partecipa a diciotto rally di sci-alpinismo a carattere internazionale, centrando il successo nella quarta edizione della gara e collezionando numerosi piazzamenti di prestigio.
A 55 anni partecipa alla “Euroloppet”, la competizione di fondo europea in cui si sommano i tempi delle cinque gran fondo piu’ massacranti e prestigiose: Vasaloppet, Finlandia Hito, Marcialonga, Koenig Ludwiglauf e Dolomitenlauf, per un totale di 360 chilometri classificandosi settimo assoluto e secondo degli italiani su un totale di 2380 partecipanti.




IN RELAX




 
con l'amico Sergio
 
col fratello
 








LE ONORIFICENZE


Nel 2002 l’Unione Società’ Sportive Monzesi ha assegnato a Carlo Casati l’insegna d’oro al merito sportivo.






Ricordo di Giancarlo Frigieri

Qualcuno ha detto che la gratitudine è la memoria del cuore.

Per questo non ho potuto esimermi dal ricor­dare Carlo Casati e me ne sento anche ono­rato sia come Past President della sezione di Monza del Club Alpino Italiano, che come suo amico e compagno di ben tre spedizio­ni andine, negli anni della nostra giovinezza, durante le quali ho avuto modo di apprez­zarne la serietà, la facilità di collaborazione, la purezza di stile ed azione. Per lui non c'erano confini o vette invalicabi­li, Monza era la sua casa, il mondo la sua città, la montagna il suo grande amore. Il suo eccezionale curriculum è di rado ri­scontrabile nella storiografia alpinistica.
Complessivamente sono circa 600 le salite da lui effettuate su roccia e ghiaccio. Socio del CAI Monza dal 1943, ammesso al Club Alpino Accademico Italiano nel 1955, atleta azzurro dal 1965,
Ambrogino d'oro Comune di Milano, Cam­pione Italiano di Sci di fondo. Compagno di scalate di Walter Bonatti. Premiato con l'Insegna D'oro della USSM per meriti alpinistici, e con l'Oscar della mon­tagna al Film Festival Internazionale "Città di Trento".
Carluccio, così noi lo chiamavamo, è il nome di un Alpinista che ha conosciuto e vinto le grandi pareti delle Alpi, delle Ande, della Pa­tagonia, dell'Himalaya e dell'Africa. È il nome di un alpinista modesto e appassionato, di un autentico uomo di montagna, formidabile in senso completo e profondo. La montagna ha saputo salirla e scenderla in tanti modi, sia che affrontasse una parete verticale come la percorresse con gli sci, fino a farne l'elemen­to della sua vita, fino a sacrificare a lei tem­po, sentimenti, emozioni. Le sue vie alpinistiche rientrano nel quadro di difficoltà di tante vie classiche liberate dai più forti alpinisti nel periodo dell'affermazio­ne del Sesto Grado, tuttavia Carluccio Ca­sati ha rappresentato e rappresenta tutt'ora fra tutti un qualcosa di unico, che fa storia a se, per la molteplicità degli interessi che ha dedicato allo sviluppo dell'arrampicata libe­ra, dello sport, dello sci alpino e dello sci da fondo ed infine per l'avere promosso e divul­gato un dialogo incessante con i giovani ed i meno giovani, attraverso la fotografia ed i documentari cinematografici. Ecco quindi Casati l'alpinista, l'operatore ci­nematografico, il regista di se stesso, colui che ha identificato nel suo compito il proprio ideale, il proprio sogno alpinistico, vissuto a fianco della sua macchina da presa. Ora grazie a lui ed ai suoi compagni possia­mo dire che le Spedizioni del C.A.I. di Monza continuano e dureranno per sempre attra­verso le immagini vive e filmate di "Sesto Grado in Patagonia", "Vertigini Patagoni- che", "Torri del Paine", "Ultimo Seimila" e "Alpamayo, cresta Nord". La cordata alle Torri del Paine non si dimen­ticherà mai di Carluccio perché ha dato a noi tutti una grande lezione. È stato un maestro di vita, oltre che di alpi­nismo. Un esempio da additare a modello di valori che non hanno tempo.




LE PROIEZIONI


60 ANNI DI ALPINISMO




Presentazione

Non potevo rifiutare la cortese richiesta per presentare questa serata di proiezioni riguardanti la mia lunga attivita’ alpinistica. Nella scelta delle diapositive ho cercato di fare in modo di interessare tutte le persone qui’ presenti composte da alpinisti, sciatori alpinisti, appassionati di fondo, escursionisti e non per ultimo da tutti gli appassionati delle bellezze della natura alpina.Iniziero’ con una breve carellata delle salite fatte da ragazzo, per poi passare ad alcune delle piu’ importanti scalate effettuate effettuate sulle Alpi, alternandole alle spedizioni extraeuropee degli anni 60 organizzate dal Club Alpino Italiano alle quali sono state felicemente chiamato a farne parte. Ho avuto possibilita’ di salire quelle stupende montagne rimaste fino ad allora inviolate per la loro estrema difficolta’ e , per la loro importanza, sono entrate a far parte della storia dell’alpinismo Italiano nel Mondo. Un ultima parte molto importante sara’ dedicata agli appassionati dello sci alpinismo. Ma ora basta con le chiacchiere e iniziamo la proiezione... 


Tratto dal video 
“60 anni di alpinismo” di C. Casati




FILMOGRAFIA



Il film documenta le varie fasi della vittoriosa spedizione del 1963, promossa ed organizzata dalla Sezione di Monza del C.A.I., alle Torri del Paine in Patagonia. Duemila metri di corda e alcune centinaia di chiodi vengono utilizzati nella difficilissima impresa conclusasi con la prima ripetizione della Torre Centrale e con la conquista della Torre Sud.








Regia di R. Cepparo, Fotografia di C. Casati




La vetta dell'Alpamayo, un quasi 6000 della Cordillera Blanca del Perù, è certamente una delle più belle montagne del mondo e la sua conquista una meta da far gola a più di un alpinista. Il film documenta la spedizione del C.A.I. di Monza che ha scalato la cresta nord nel 1969.
I film girati da Casati “Sesto grado in Patagonia” e “Alpamayo Cresta Nord” sono stati vincitori al festival Internazionale dei film di montagna di Trento.








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